Relazione della visita all'osservatorio Astronomico di Brera, a Merate

Il 16 marzo 2000 siamo andati a visitare l'osservatorio astronomico di Merate e la nostra uscita è stata guidata dall'astronomo Francesco Mazzoleni.

Però dovevamo andare alcuni giorni prima ma è sorto un problema perché il dottor Mazzoleni era dovuto andare in Germania con urgenza.

Il dottor Mazzoleni prima di spiegarci l'uso dei macchinari ci ha fatto notare che l'osservatorio, entrato in funzione nel 1920, è circondato da un parco di cui abbiamo osservato le meravigliose piante. La più bella è un Cedro del Libano secolare e il suo tronco è talmente grosso che servono almeno cinque bambini per abbracciarlo. Nel parco è situata un casetta e noi abbiamo chiesto che cos'era.

Il dottor Francesco ci ha risposto che era una casetta dove i proprietari dei parco andavano ad osservare il panorama e a bere una tazza di tè.

Anche noi abbiamo osservato una grande villa gialla che apparteneva ad una principessa che l'anno scorso è morta, perciò la villa è stata venduta.

La suora poi ha aggiunto che servivano almeno quindici giardinieri per tenere in buono stato il parco dì quella villa.

Poi finalmente siamo andati a visitare il primo telescopio inaugurato nel 1960 e il dottor Mazzoleni si è fermato a spiegare alcune cose.

Ha spiegato l'uso dei telescopio e ci ha detto che, ormai,qui a Merate non si possono più osservare le stelle, le galassie, i pianeti e il sole perché ci sono troppe luci e troppo pulviscolo atmosferico che deformano le immagini.

Infatti ha fatto una distinzione fra il cielo notturno della montagna e della citta: qui da noi di notte non c'è pericolo di andare a sbattere contro qualcosa e di inciampare perché c'è una certa luminosità, invece in montagna c'è il rischio di inciampare o di andare a sbattere perché c'è veramente buio.

Perciò tutti gli astronomi europei si recano in Cile, in un osservatorio posto in montagna e li riescono ancora ad osservare le stelle.

Il signor Mazzoleni ha parlato anche delle specializzazioni perché alcuni astronomo osservano le stelle, altri le galassie e altri ancora il Sole come fanno i suoi studenti. Un bambino ha chiesto perché faceva più freddo dentro la specola che fuori e l'astronomo ha spiegato che vanno mantenute temperature basse altrimenti si vede tutto muoversi.

Poi ci ha raccontato che lui, una volta, ha lavorato con cinque gradi sotto zero.

Ci ha anche detto di fare una specie di esperimento, cioè di prendere un vetro da saldatore numero quattordici e guardare il Sole: noteremo una macchia scura sulla sua superficie.

Questa spiegazione ci ha fatto capire che non bisogna assolutamente guardare il Sole ad occhio nudo perché la troppa luce potrebbe rovinarci la retina.

Dopo questa spiegazione siamo andati in un'altra stanza in cui era installato un altro telescopio.

Qui l'astronomo ha spiegato come si fa a far diventare l'aria liquida: bisogna comprnnere l'aria e farla raffreddare a duecentotrentasei gradi sotto zero per piu volte, poi bisogna togliere l'ossigeno e lasciare solo l'azoto che viene poi utilizzato per raffreddare gli strumenti.

Dopo aver salutato e ringraziato il dottor Mazzoleni, ci siamo incamminati per tornare a scuola.

Questa uscita scolastica è stata molto interessante e divertente.

Lavoro di V.B., Classe VB
Scuola elementare: ISTITUTO BEATA VERGINE MARIA
MERATE - LECCO


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