Le attività di

L'effetto Doppler sonoro

A ognuno di noi è capitato di ascoltare il suono della sirena di un'ambulanza: quando la vettura si avvicina, il suono ci appare più acuto di quello dell'ambulanza ferma. Quando invece l'ambulanza si allontana, il suono ci appare più basso.
Lo stesso accade per il suono del clacson di un'auto, per il fischio di un treno, per il rombo di un aereo o di un'auto di formula 1. Ogni volta che ascoltiamo un suono emesso da una sorgente in movimento, questo suono ci appare diverso da quello che sentiremmo dalla stessa sorgente ferma: più acuto, mentre la sorgente si avvicina, più basso mentre la sorgente si allontana. Questo "effetto" prende il nome di Effetto Doppler.
Attenzione però: quel che cambia è il suono udito, non il suono emesso. Il suono di una sirenza di un'ambulanza, per esempio, rimane lo stesso, sia che la vettura sia ferma sia che si stia muovendo.
Se riproduciamo la situazione con un diapason, che emette un suono di frequenza ben definita f0 osserviamo che a un suono più basso corrisponde un suono con una frequenza f1 minore di f0; al contrario, a un suono più acuto corrisponde una frequenza f2 maggiore di f0.
La differenza fra le due frequenze è legata alla velocità della sorgente sonora: più veloce è la sorgente sonora, più grande è la differenza tra la frequenza udita e la frequenza emessa. In questa equazione c è la velocità del suono nell'aria.
L'equazione appena vista è corretta nel caso in cui la velocità relativa tra sorgente e rivelatore sia piccola rispetto alla velocità del suono.
Inoltre, le onde sonore si propagano in un mezzo, come per esempio l'aria. In una giornata di forte vento, la velocità del suono è dunque influenzata dalla velocità del vento.
In altri termini, la velocità del suono dipende dal sistema di riferimento.















La luce e l'effetto Doppler


La spettroscopia

Dolores e la spettroscopia

La Fisica della spettroscopia